Il Comitato per la
qualità della vita
Commemorando
il Preside Mario
Spinosa
Pulsano
- Castello De Falconibus 09.08.2010
Ringrazio
il Presidente del Comitato “Qualità per la vita”, il prof. Carmine Carlucci,
per avermi invitato a questo appuntamento con la memoria in termini di qualità
di vita vissuta per segnare il progresso individuale e quello collettivo.
Sono
onorato di essere qui per ricordare un amico (peraltro in veste ufficiosamente
istituzionale, vista la mia attuale condizione professionale), un operatore
culturale, uno scrittore e un dirigente scolastico,. Mario rappresenta, ha
rappresentato, tutto questo e lo ha fatto certamente bene, anzi, molto di più,
vista la condizione, l’ambiente e il tempo in cui ha dovuto operare.
Mario
Spinosa è stato per molti di noi un esempio, non facilmente imitabile per via
del suo multiforme ingegno, ma molti di noi hanno trovato in lui dei
riferimenti, delle occasioni per cimentarsi, delle opportunità di dialogo,
anche se qualche volta appariva meno incline al dialogo per la convinzione
delle sue idee, comunque delle occasioni per metterci in discussione.
Noi
più giovani eravamo alla sua ombra, dovrei dire alla loro ombra se pensiamo a
Luigi Spada, Giovanni Lella, Tomaipitinca, Fernando
Calati, Ninì Chiffi e quindi Pietrantonio
Lucchese, Cesare Mandrillo, Luigi Marino, Mimino Menna…..e
altri che vorrei avere il dono di ricordarli tutti, ma nessuno viene escluso,
compreso i 5 poeti e scrittori in vernacolo (De Luca, Laterza, Lucchese, D’errico, De Marco), nella mia memoria, orgoglioso del loro
essere o essere stati, e la cui identità ha segnato molti di noi e la stessa
comunità. Per non parlare di Aldo Stefanelli che è
qui protagonista di questa giornata.
Vedete,
per capire il ruolo di Mario e degli altri, occorre conoscere il patrimonio
genetico di un paese. Pulsano è un paese che ha sempre vissuto un dualismo di
ricerca esistenziale, socialmente e anche individualmente. Da un lato la
presenza di personaggi illustri che l’hanno elevata alla registrazione
nazionale: abbiamo avuto un Padre Generale dei Camaldolesi, un premio
Viareggio, un letterato europeo, .. e tanti altri che hanno illuminato un
firmamento di prim’ordine su questa comunità e ancora continuano la loro opera per
lasciare segni eterni ad una società che certamente è da custodire per il dono
della natura ambientale e per il genio di molti suoi figli. Mi riferisco a Don
Calati, Mimino Fornaro e Piero Mandrillo!
Purtroppo
Pulsano ha anche avuto delle difficoltà pesanti di vivere che, anche se
lentamente, è riuscito a sopravanzare, forse superare; ma credo che poco sia
stato fatto per sostenere quanti sono caduti in difficoltà per cause a tutti
note. Forse la politica non è stata in grado di considerare la comunità come un
soggetto in cerca di bisogni e bisognosa di attenzioni. Ma questa è un’altra
storia!
In
questa circostanza, vorrei che fosse ricordato il tentativo, quasi sforzo, di
ridare al paese una certa identità: l’esperienza Controra che ho avuto l’onore
di dirigere. Essa ha rappresentato una forte sventola ad un sistema che non era
più sostenibile e che stava inginocchiando grandi e piccoli. Forse pochi hanno
compreso il suo pesante sforzo nel correggere sistemi molto pesanti. Era un
modo per poter capire dove si stava andando, Forse, senza volerlo, è stato un
tentativo di mettere insieme la vera energia di questo grande paese.. che
continua a farsi sentire.
Ecco,
Mario potrebbe ben caratterizzare questo tentativo di rivalsa, di rinascita, di
ripresa, di ritorno alla propria identità di paese impegnato nella cultura,
nella ricerca lavorativa, nella ricerca del nuovo che il turismo lasciava
intravedere più che roseo, ma che sistemi altri hanno, forse, trattenuto dal
divenire punto di riferimento nell’intero arco ionico…
anche se per certi versi lo è!
Mario
ha incarnato il progresso ed ha percorso tutti i sentieri del divenire, sia
come giornalista che come scrittore storico, fino a assumere l’incarico di
Dirigente scolastico in un momento di forte trasformazione nella scuola della
autonomia.
Quello
della Istruzione rimane il mondo dal quale partire per correggere qualsiasi
deviazione, ma non è il solo se si pensa alla portentosa azione di
versificatrice della società del benessere e del business che tracima tutto,
persino le intelligenze e gli affetti. L’Istruzione rimane il solo unico
processo di salvezza in una società effimera e che ha bisogno di scientificità
continua; l’istruzione rimane l’unico grande riferimento per tutti, enti
compresi, per poter organizzare il futuro.
Mario
è stato un motore per la comunità e avrebbe sicuramente dato ancora molto, ma
quello che si definisce con il termine della qualità della vita, credo rimane
forte, ben impresso in quanti hanno sempre visto in lui un esempio e un instancabile
promotore sociale e culturale.
La
sua vita non si disgiunge molto da quella della comunità tutta, ma credo che
ogni persona eletta abbia il dovere di compiere il proprio cammino a favore
degli altri, della propria terra, della civiltà. Mario ha vissuto per dare a se
stesso un senso forte del divenire sociale e con lui alla stessa sua comunità
che lo ha amato, anche quando non gli ha dimostrato il bene che meritava.
Di
certo il suo cammino è stato un cammino di qualità per il quale la comunità
tutta deve essergli grata per il sacrificio, le rinunce e le difficoltà che ha
dovuto superare in momenti di forte impegno sociale, per non parlare del
difficile, delicato e oggi complesso ruolo di Dirigente Scolastico.
Mario
Spinosa, un cittadino che ha onorato la sua comunità, ma anche il mondo
dell’Istruzione che oggi, molto modestamente e grazie al mio Amplissimo DG
dell’USR per la Puglia, rappresento anche io nella mia Pulsano sempre fiera di
certe presenze che continuano ad onorarla, Mario compreso ovviamente, il
quale, con la sua immensa opera di vita,
ha certamente caratterizzato e conferito
quella qualità, appunto, della vita.